Per definire la situazione che stiamo vivendo da tre anni a questa parte è necessario scegliere tra due strade: essere positivi, e limitarsi a definirla complicata, o essere realisti e definire la situazione impossibile da gestire, intendendo con questo termine l'impossibilità di fare previsioni a lungo e medio termine e programmare la propria attività con una ragionevole certezza degli avvenimenti futuri.

Affronta le situazioni per ciò che sono

Questi tre anni ci hanno purtroppo dimostrato che possono accadere le cose più imprevedibili all'improvviso. In tre anni siamo passati dall'emergenza Covid che ha generato per il nostro settore una richiesta di piscine, soprattutto quelle fuori terra, impressionante, improvvisa ed impossibile da gestire correttamente, ad un periodo in cui gli approvvigionamenti si sono fatti estremamente complicati a fronte di una richiesta rimasta forte, fino alla situazione attuale nella quale, a causa della situazione di difficoltà economica, la richiesta è fortemente diminuita. In mezzo, ci abbiamo messo anche la siccità, con la conseguente impossibilità di riempire le piscine private. 

L'approccio a questo continuo mutare delle cose non può che essere pragmatico, perchè le situazioni vanno affrontate per quello che sono e non per quello che vorremmo che fossero. Se non partiamo da questo concetto, che non è per nulla scontato, la cui mancata osservanza può influenzare pesantemente le nostre scelte, il rischio è quello di correre rischi importanti.  

Abbiamo comunque una grande ancora di salvezza, che è il sistema produttivo ed economico italiano, fatto di aziende piccolissime, ma molto agili. Questa situazione, che è sempre stata considerata la nostra debolezza, ha fatto si che oggi l'Italia sia la nazione con la più forte crescita economica in Europa. Siamo caduti, come tutti, ma piccoli ed agili come siamo ci siamo rialzati prima e con meno danni. Impariamo a salvaguardare questa risorsa, coltiviamola invece di denigrarla. Restiamo come siamo, solo cerchiamo di organizzarci meglio. Si può restare frammentati ma imparare a collaborare, a costruire gruppi a geometria variabile, che si formano a seconda della necessità. E ben vengano anche i grandi gruppi internazionali, sono anch'essi una risorsa se operano correttamente e si adattano al nostro sistema economico senza pretendere di cambiarlo.

Il progetto Master Pool Building di Acquanet

Un grande esempio di collaborazione nel nostro settore è il progetto Master Pool Building di Acquanet, che ha creato un gruppo, per ora ristretto ma ampliabile potenzialmente a tutti i costruttori di piscina, di piccolissime aziende che hanno riscoperto nel valore della conoscenza e della formazione anche il valore dello scambio e della collaborazione. All'interno del gruppo MPB stanno nascendo autonomamente idee e progetti con lo scopo di confrontarsi e considerare gli altri imprenditori come colleghi e non come concorrenti. Restare piccoli, quindi, ma unire le forze verso un fine comune, per arrivare più in alto.

Quello di unire le forze, purtroppo, è ciò che non sono riuscite a fare le due associazioni del settore, nonostante i primi ottimisti proclami di future collaborazioni. Proprio sul progetto Master Pool Building si è dimostrata la assoluta mancanza di volontà di portare avanti un progetto unitario, nonostante Acquanet (ne sono Presidente e quindi parte in causa, ma sfido chiunque a dimostrare che non è vero ciò che dico) abbia a gran voce, per tre anni, chiesto di avviare un progetto comune con Assopiscine, dando la maggiore disponibilità possibile ad adattare il suo progetto a quello della associazione concorrente. Non solo questa proposta non è stata accolta, ma non è mai arrivata nessuna risposta da parte di Assopiscine, nemmeno negativa, ed è stato invece avviato un progetto alternativo senza alcun confronto.

Questa non può essere la strada giusta per affrontare le sfide che abbiamo davanti. Il progetto che riguarda la futura organizzazione dei costruttori di piscine è una occasione importante per provare ad agire insieme su questioni importanti, pur restando ognuno con la propria identità. La collaborazione è l'unico modo per prepararsi a sfide potenzialmente ancora più difficili da affrontare rispetto a quelle che abbiamo già vissuto.

Rossana Prola
Amministratore di Professione Acqua e Presidente di Aquanet